Tether, la società crypto dietro la più grande stablecoin USDT, sta valutando l’opportunità di concedere prestiti nel buying and selling di materie prime.
Tether (USDT) e l’opportunità di concedere prestiti nel buying and selling di materie prime
Secondo quanto riportato, pare che Tether, l’azienda dietro USDT, stia valutando l’opportunità di concedere prestiti alle società di buying and selling di materie prime.
In pratica, l’emittente della più grande stablecoin ha bisogno di un modo per impiegare i suoi miliardi di dollari di profitti. Se la scelta cadesse sul buying and selling di materie prime, le società potrebbero beneficiare di un credito più ampio.
Al momento, la questione non sembra essere ufficiale. Anzi, il CEO di Tether, Paolo Ardoino, avrebbe detto a Bloomberg che si tratta di un’esplorazione di opportunità nel settore, sottolineando che è ancora “nelle fasi iniziali”.
“Probabilmente non riveleremo quanto intendiamo investire nel buying and selling di materie prime. Stiamo ancora definendo la strategia”
Quello che però è noto è che c’è l’interesse e che Tether ha discusso di story opportunità con numerous società di buying and selling di materie prime.
Nel frattempo, al momento della scrittura, il market cap di USDT è di 119,7 miliardi di dollari, a un passo dal prossimo obiettivo di 120 miliardi di dollari.
Tether e i prestiti al buying and selling di materie prime: “non ci sarà impatto sulle riserve di stablecoin”
Approfondendo un po’ di più la questione, Ardoino ha detto a The Block come segue:
“Tether sta esplorando numerous opportunità di buying and selling di materie prime e TradeFi. Questa linea di enterprise non avrà un impatto sulle riserve di stablecoins, poiché sarà svolta attraverso il veicolo Tether Funding che è separato”.
Questo vuol dire che, nonostante Tether abbia bisogno di impiegare i suoi miliardi di dollari in profitti, questi non derivano dalle riserve di stablecoin.
E infatti, Ardoino ha sottolineato che se dovesse valutare l’opportunità dei prestiti nel buying and selling di materie prime, questo avverrà tramite Tether Funding.
Advert ogni modo, Tether continua advert espandersi attraverso i suoi investimenti. Il mese scorso, infatti, Tether ha effettuato il suo primo investimento da 100 milioni di dollari nel settore agricolo e alimentare. Si tratta dell’acquisto di una partecipazione del 9,8% del gigante latino americano Adecoagro.
Subito dopo, puntando all’inclusione finanziaria, Tether ha investito 1,5 milioni di dollari in Sorted Pockets così da rendere più accessibile il settore crypto in Africa e Asia meridionale.
I dieci anni di USDT e la sua conformità dubbiosa col MiCA
Proprio la settimana scorsa, USDT ha compiuto 10 anni di vita, esattamente il giorno 6 ottobre.
Mentre da un lato si festeggia, dall’altro però c’è preoccupazione per la principale stablecoin che potrebbe non essere conforme alla regolamentazione crypto dell’Unione Europea, il MiCA.
E infatti, da giugno a dicembre di questo anno, le società crypto hanno il tempo per adeguarsi alle nuove regole del MiCA, ma sembra che la stablecoin possa riscontrare difficoltà.
In pratica, il MiCA riconosce come vere stablecoin collateralizzate in valuta fiat solo quelle emesse da soggetti che sono riconosciuti ufficialmente e legalmente come emittenti autorizzati di e-money, ovvero di denaro fiat digitale.
Advert oggi, la società crypto di Tether non è ancora riconosciuta dall’UE come emittente di e-money.
A tal proposito, Ardoino ha fatto sapere che sta lavorando advert una soluzione che sarà pronta a novembre, giusto un mese prima del fatidico 30 dicembre. Di fatto, se il MiCA decidesse di non confermare la conformità di Tether, USDT potrebbe essere delistato da tutti gli change per gli utenti residenti nei Paesi dell’UE.