Ieri il CEO di Ripple Labs, Brad Garlinghouse, ha fatto delle previsioni constructive in merito agli ETF su XRP spot.
Intervenendo a Fox Enterprise Tuesday ha affermato di ritenere inevitabile che prima o poi venga approvato anche un ETF su XRP spot negli USA, ma ha anche dichiarato che ci sarà da attendere almeno fino al 2025.
L’ETF su XRP: le previsioni del CEO di Ripple
Attualmente sulle borse USA sono listati solamente gli ETF su Bitcoin spot.
Sono però già stati approvati anche quelli su Ethereum, che dovrebbero essere listati tra advantageous giugno ed inizio luglio.
Allo stato attuale non si ha notizia di altri ETF crypto spot in by way of di approvazione, ma qualora quelli su TH dovessero riscuotere un buon successo sembra inevitabile che qualcuno decida di lanciarne anche altri su qualche altcoin.
A dire il vero la criptovaluta che sembra in pole place per seguire ETH su questo percorso è SOL di Solana, ma se già l’iter di approvazione per quelli su Bitcoin è stati tormentato, potrebbe non essere affatto una passeggiata riuscire a portarlo a termine sulle altcoin.
Il fatto però che la SEC stavolta abbia optato per un’approvazione al primo colpo degli ETF su Ethereum spot fa ben sperare anche per le altcoin, in questo senso.
Oltre a Solana, ci sono anche altre altcoin che potrebbero finire per usufruire di questa tipologia di prodotti derivati sulle borse tradizionali.
Alcune però, come BNB o TON, potrebbero avere qualche problema in più, per by way of delle questioni legali avute in passato con le autorità statunitensi dalle società che vi stanno dietro, ovvero rispettivamente Binance e Telegram.
Dogecoin e Shiba Inu sembra difficile che possano avere un ETF spot sulle borse tradizionali, e per quanto riguarda ADA di Cardano i volumi di scambio sono decisamente troppo contenuti per pensare che a qualcuno convenga prendersi la briga di creare e gestire un ETF. Un discorso simile vale anche per AVAX di Avalanche.
Rimane XRP, che pur avendo volumi di scambio giornalieri pari a circa la metà di quelli di SOL, ha però almeno il vantaggio di essere stato dichiarato da un tribunale una commodity di fatto quando viene scambiato sui mercati secondari, come gli alternate o le borse valori.
Quindi dopo SOL in effetti potrebbe essere proprio XRP il maggiore indiziato advert avere un ETF spot sulle borse USA.
Le dichiarazioni del CEO di Ripple
Ovviamente il CEO di Ripple, la società che ha creato e lanciato XRP, non è affatto una fonte di notizie imparziali. Inoltre già in passato si è reso protagonista di dichiarazioni che si sono poi rivelate fallaci, come quando si scagliò contro Bitcoin suggerendo che la principale criptovaluta al mondo potesse essere superata da altre.
Nonostante ciò è sicuramente molto bene informato sullo stato delle cose, per quanto riguarda XRP, quindi le sue dichiarazioni a riguardo non possono essere ignorate.
Garlinghouse sostiene che, dopo Ethereum e Bitcoin, le tre principali altcoin per le quali potrebbero essere emessi degli ETF spot sulle borse USA sono XRP, SOL e ADA.
Se in questo momento sembra in realtà un po’ difficile che qualcuno voglia prendersi la briga di creare, lanciare e gestire un ETF su Cardano negli USA, per quanto riguarda SOL e XRP in effetti la possibilità pare esserci, così come ipotizzato da Garlinghouse.
Secondo il CEO di Ripple tra queste tre la prima potrebbe essere XRP, anche se invece molti altri esperti ritengono che potrebbe essere SOL. Tuttavia poco importa quale delle due arrivi prima, perchè se advert esempio dovessero essere lanciati ETF spot sia su SOL che su XRP negli USA il prossimo anno la cosa più importante sarebbe questa, e non l’eventuale precedenza di una sull’altra.
Oltretutto Garlinghouse ha dichiarato di ritenere inevitabile che prima o poi qualcuno decida di lanciare un ETF su XRP spot sulle borse USA, anche perchè ritiene che abbia senso aggiungere quante più commodity al mercato per offrire agli investitori più opzioni per fare buying and selling.
Gli ETF crypto nel resto del mondo
Story questione riguarda solamente gli USA, perchè in realtà in altri mercati prodotti derivati simili interamente e completamente collateralizzati in criptovalute ce ne sono già anche sulle altcoin.
In Europa advert esempio è molto attiva 21Shares, che ha già emesso addirittura una trentina di ETP crypto spot.
Tra l’altro, il primo ETP crypto spot emesso da 21Shares in Europa è stato quello su Bitcoin, nel febbraio di cinque anni fa, ma già solo pochi mesi dopo, advert aprile, emisero proprio quello di XRP. Sempre quell’anno emisero anche quelli su ETH (Ethereum), BNB (Binance Coin), BCH (Bitcoin Money) e XTZ (Tezos).
In questa trentina di ETP crypto spot sono compresi anche quelli su SOL (Solana), TON (Toncoin), ADA (Cardano) e AVAX (Avalanche). Non risultano invece esserci ETP su DOGE (Dogecoin) e SHIB (Shiba Inu), dato che essendo queste memecoin non hanno un vero e proprio progetto crypto alle spalle.
Vi sono però anche alcune altcoin di terza o quarta fascia, come FTM (Fantom), ALGO (Algorand), MKR (Maker), e persino alcune molto recenti come TIA (Celestia).
Inoltre 21Shares non è l’unica società advert aver emesso sulle borse europee diversi ETP crypto spot, tanto che da questo punto di vista è proprio quello europeo il mercato più ricco.
Probabilmente la singola borsa valori che ne ospita di più è la svizzera SIX di Zurigo, ma ne ne sono diversi anche sulle borse europee Euronext e sulla britannica London Inventory Change.