Wednesday, November 13, 2024

information molto importanti sulla tassazione delle criptovalute 

Oggi ci sono information molto importanti per quanto riguarda l’aumento della tassazione sulle plusvalenze in criptovalute in Italia. Presentati gli emendamenti che dovrebbero stralciare l’aumento al 42%  

Infatti la bozza della manovra finanziaria del 2025, che dovrà essere approvata dal Parlamento italiano entro la high-quality di dicembre 2024, prevederebbe esplicitamente l’aumento dell’aliquota al 42%. 

La novità

La bozza del testo della nuova legge di bilancio è stata presentata a metà ottobre dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) al Parlamento, ma è molto probabile che story testo venga modificato. 

Le modifiche sono apportate dal Parlamento stesso tramite emendamenti. 

La notizia di oggi è che sono stati presentati ben due emendamenti, i cui principali firmatari sono il deputato di Fratelli d’Italia, Marcello Coppo, insieme advert altri due deputati del medesimo partito, Emanuele Loperfido e Silvio Giovine.

La cosa interessante è che Fratelli d’Italia non è solamente il primo partito italiano attualmente, ma è anche il principale partito di governo nonchè il partito del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

È anche il partito del vice-ministro Maurizio Leo che aveva annunciato in conferenza stampa l’aumento della tassazione crypto al 42%. 

Gli emendamenti alla legge sulla tassazione delle criptovalute

Il testo degli emendamenti ovviamente è scritto in linguaggio tecnico, ma emerge chiaramente come proponga di eliminare la soglia di 2.000€ sotto la quale in caso di plusvalenze non si debbano pagare tasse, e di eliminare l’aumento della tassazione al 42%. 

In particolare il secondo emendamento presentato da Coppo, Loperfido e Giovine intende aggiornare il trattamento fiscale delle plusvalenze sulle cripto-attività, fornendo un quadro normativo coerente con i pregressi interventi del legislatore. 

Corregge la falla scoperta qualche settimana fa, così da equiparare il regime fiscale sulle plusvalenze crypto a quello su altri asset finanziari, e stralcia completamente l’aumento al 42% dell’imposta sui capital acquire sulle cripto-attività, riportandola al 26%. 

Al tempo stesso, per non ridurre il gettito atteso, elimina anche la soglia di 2.000€ di plusvalenza al di sotto della quale advert oggi tali plusvalenze sono fiscalmente non imponibili. 

I tre deputati di Fratelli d’Italia scrivono: 

“Si realizzerebbe così una parificazione, relativamente al trattamento fiscale, tra l’investimento in cripto-attività e quello in altri strumenti finanziari diversi dalla maggior parte dei titoli di Stato (quelli emessi dai Paesi elencati nella c.d. white record)”. 

I calcoli

Coppo, Loperfido e Giovine aggiungono che, stando all’ultimo rapporto dell’Organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (OAM), aggiornato al 30 giugno 2024, i detentori italiani di cripto-attività posseggono in media un controvalore pari solamente a 1.142€, quindi la stragrande maggioranza non realizza plusvalenze superiori a 2.000€. 

Con l’attuale regime di fatto nessuna imposta è assoggettata. Nel momento in cui la plusvalenza dovesse realizzarsi, mentre con l’emendamento anche le loro eventuali plusvalenze sarebbero tassate al 26%. 

Ora quindi la parola passa al Parlamento. 

È giusto specificare, che oggi tutti i cinque principali partiti italiani (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia della maggioranza, e PD e Movimento 5 STelle dell’opposizione) sono contrari all’aumento della tassazione delle criptovalute al 42%. Questo aumenta la possibilità di approvazionen dell’emendamento.

Altre misure

Tali emendamenti ripropongono anche la rivalutazione delle cripto-attività possedute, con le modalità già sperimentate nella legge di bilancio del 2023. 

Si prevede il versamento di un’imposta sostitutiva sul controvalore al 1° gennaio 2025, knowledge di entrata in vigore della nuova legge di bilancio, ovvero una misura che gli investitori avevano già accolto con particolare favore, poiché molti dei possessori di cripto-attività avevano acquistato tali strumenti molto tempo addietro, quando il loro prezzo period molto più basso.

I tre deputati scrivono: 

“Le modifiche qui proposte si pongono sulla scia di quanto affermato dal legislatore europeo, che nel preambolo del MiCAR sottolinea: L’Unione ha un interesse politico nello sviluppo e nella promozione dell’adozione di tecnologie trasformative nel settore finanziario […] che, insieme al settore stesso delle cripto-attività, porteranno a una crescita economica e a nuove opportunità di lavoro per i cittadini dell’Unione”.

Inoltre evidenziano come la sostanziale equiparazione delle cripto-attività agli altri strumenti finanziari diversi dai titoli di Stato contribuirebbe alla costruzione di un quadro normativo più chiaro ed omogeneo, che darebbe piena e concreta attuazione al dettato dell’articolo 47 della Costituzione italiana in cui si afferma che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme. 

In questo modo si rimuoverebbe ogni “specialità” del comparto crypto rispetto alla maggior parte degli strumenti del mercato mobiliare, facilitando la creazione di una cornice giuridica e fiscale che consenta agli operatori del settore di concentrarsi sullo sviluppo del proprio enterprise o l’ottimizzazione del proprio portafoglio, con effetti positivi sulla competitività di un mercato dei capitali, quello italiano, storicamente sottodimensionato rispetto alle potenzialità del tessuto economico sottostante. 

La collaborazione

Nei giorni scorsi sono avvenuti alcuni incontri a Roma tra alcuni esponenti politici della maggioranza, tra cui in particolare proprio Marcello Coppo, ed alcuni esponenti di spicco del settore crypto italiano, come  Ferdinando Ametrano e Michele Mandelli di CheckSig, Christian Miccoli di Conio, Gianluigi Guida di Binance Italia, ed Andrea Ferrero e Lorenzo Palombi di Younger Platform.

Questo confronto ha consentito ai tre deputati di Fratelli d’Italia di comprendere la situazione, e di scegliere di intervenire per presentare un emendamento che rimuovesse l’aumento della tassazione delle criptovalute. 

Ora la palla passa al Parlamento, che però in teoria non dovrebbe avere problemi advert approvare tali emendamenti. 

Questi eventi sono anche serviti a creare un canale diretto di comunicazione tra i principali esponenti del settore delle crypto italiano e la politica nazionale, in particolare con Fratelli d’Italia. 

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