Crypto information: il token “DJT” a tema Trump, emesso da Martin Shkreli, ha subito un drastico calo del 90% dopo che un singolo pockets ha venduto token per un valore di 2 milioni di dollari.
Vediamo di seguito tutti i dettagli.
Information: il token “DJT” a tema Trump scende del 90%
Come anticipato, il valore del token DJT, creato sulla blockchain di Solana e ispirato a Donald Trump, è precipitato del 90%. Ciò dopo che un singolo portafoglio ha effettuato una vendita massiccia di 2 milioni di dollari in un’unica transazione.
Questa operazione ha fatto crollare la capitalizzazione di mercato del token da 55 milioni di dollari a soli 3 milioni di dollari in pochi secondi.
Il portafoglio identificato come “4UGm6” possedeva il 20% dell’intera offerta di token DJT e ha incassato 15.500 SOL dalla transazione.
Successivamente, ha trasferito le sue partecipazioni in quattro diversi portafogli, secondo quanto riportato dall’applicazione social crypto @0xppl_.
Il DJT è stato lanciato all’inizio di giugno e ha rapidamente attirato l’attenzione, con speculazioni riguardanti un possibile legame con il candidato repubblicano Donald Trump e suo figlio Barron.
I gruppi di criptovalute su X hanno espresso dubbi sull’identità dei creatori del token, date le sue prestazioni straordinarie iniziali.
Il 18 giugno, Martin Shkreli, noto come “Pharma Bro”, ha rivelato di aver collaborato con Barron Trump nella creazione del token, nonostante avesse inizialmente negato qualsiasi coinvolgimento.
Shkreli ha confermato di aver assistito Barron nella creazione e promozione del token su X.
Le indagini svolte intorno al 19 giugno hanno rivelato che il canale Telegram del DJT condivideva gli stessi amministratori di un altro token sostenuto da Shkreli.
Inoltre, un grande detentore di DJT aveva realizzato profitti vendendo token per un valore di circa 830.000 dollari da un portafoglio che conteneva anche token di Shoggoth.ai, un altro progetto di Shkreli.
Reazioni e dichiarazioni
La campagna di Trump non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo al token DJT o al presunto coinvolgimento di Barron.
Nel frattempo, Shkreli ha cercato di distanziarsi dalla crisi dei prezzi, accusando Barron Trump di essere responsabile del calo. Shkreli ha affermato ripetutamente di non possedere alcun token DJT né le chiavi personal che controllano i pool di liquidità del token.
“Chiedete a Barron, io non ho le chiavi né i token,” ha dichiarato Shkreli in un publish su X, accompagnato da un grafico che mostrava il drastico calo del prezzo del token.
Ha anche aggiunto che il suo ruolo period stato solo quello di far capire che il token period legittimo, ma non aveva previsto che potesse verificarsi un simile crollo.
Con queste dichiarazioni, Shkreli ha tentato di chiarire la propria posizione, mentre il valore del token DJT continua a oscillare in un mercato turbolento.
Il piano di Trump per trasformare gli Stati Uniti nel chief globale del mining di Bitcoin
L’ex presidente Donald Trump ha recentemente avanzato un progetto ambizioso per posizionare gli Stati Uniti come il chief globale nel mining di Bitcoin (BTC). Un’iniziativa che potrebbe avere profonde ripercussioni sul settore energetico e tecnologico nazionale.
Trump ha suggerito che il mining di tutti i Bitcoin rimanenti dovrebbe avvenire esclusivamente negli Stati Uniti.
Un obiettivo che, sebbene tecnicamente difficile a causa della decentralizzazione del settore, stimola riflessioni sul potenziale di crescita americano in questo ambito.
Attualmente, gli Stati Uniti contribuiscono al 37,8% del mining globale di Bitcoin. Tuttavia, si ipotizza se è possibile raggiungere o superare il 90% entro il 2024.
Questo piano potrebbe rivoluzionare il panorama economico e tecnologico degli Stati Uniti, con un impatto che trascende le divisioni politiche.
Favorire una regolamentazione più flessibile e incentivare la concorrenza nel settore energetico potrebbe ridurre significativamente i costi dell’elettricità e migliorare la competitività del mining americano.
Allo stesso tempo, la semplificazione fiscale potrebbe attirare maggiori investimenti, stimolando l’innovazione e creando nuove opportunità di lavoro.