Non ci sono notizie particolarmente buone per i miner di Bitcoin: l’halving è in arrivo, ma l’hashrate rimane molto alto.
Il mining è una competizione in cui chi ha hashrate maggiore incassa più BTC, ma il premio è fisso, ed ogni circa 4 anni viene dimezzato con l’halving.
Il problema è che un hashrate maggiore consuma più energia elettrica aumentando i costi: oltre un certo livello si rischia di minare in perdita.
L’halving di Bitcoin e l’attuale livello di hashrate
Il protocollo Bitcoin prevede che il miner che riesce a convalidare un blocco venga premiato con dei BTC.
Inizialmente, questo premio period di 50 BTC, ed il protocollo prevede che ogni 210.000 blocchi venga dimezzato.
Advert oggi ci sono già stati tre halving, ed il prossimo, che porterà il premio a 3,125 BTC, avverrà esattamente al blocco numero 840.000.
Dato che nel weekend è stato minato il blocco numero 830.000, ormai mancano meno di 10.000 blocchi al prossimo halving.
In media ci vogliono un po’ meno di 10 minuti per riuscire a minare un blocco, e dato che può esserne minato solo uno alla volta, si stima che l’halving dovrebbe avvenire all’incirca a metà aprile.
Il dimezzamento del premio
In realtà i miner incassano due tipi di introiti minando i blocchi della blockchain di Bitcoin.
Il primo per l’appunto è il premio, che a partire da aprile verrà portato a 3,125 BTC per blocco dai 6,25 attuali.
Il secondo sono le price, che però variano nel corso del tempo. Dato però che la dimensione in byte di ogni blocco è limitata, il numero di transazioni che i miner possono inserire in un blocco è limitata, e ciò fa sì che anche le price lo siano.
Advert esempio il blocco numero 830.101 minato oggi ha consentito al miner di incassare in totale solamente 0,145 BTC, e quello precedente 0.235.
Quindi in genere non solo le price sono molte di meno dell’attuale premio, ma lo saranno anche rispetto al nuovo premio da 3,125 BTC che incasseranno a partire dal prossimo halving.
Visto che i miner di Bitcoin incassano solo BTC, anche il suo valore di mercato incide molto sulle loro efficiency economiche. Fortunatamente in questo momento è alto,ma se dovesse abbassarsi i miner potrebbero avere dei problemi.
Il problema dei miner
Il vero problema dei miner è l’elevato consumo di energia elettrica.
Infatti il mining è una competizione in cui, per ogni singolo blocco, è molto favorito chi può contare su un hashrate molto elevato. Questo da un lato porta molti miner a mettere in comune le forze attraverso delle pool di mining, e dall’altro a consumi energetici molto elevati dato che più hashrate significa anche più energia elettrica utilizzata.
Nel momento in cui il premio verrà dimezzato, ed in mancanza di un incremento significativo delle price, tutto ciò potrebbe portare grossi problemi di sostenibilità economica a molti miner, soprattutto se il prezzo di BTC dovesse scendere in modo significativo.
In questo caso l’unica soluzione sarebbe quella di consumare di meno, e l’unico modo per farlo sarebbe quello di spegnere le macchine meno efficienti, di fatto però riducendo anche le possibilità di incasso.
Non stupisce pertanto se di recente i titoli azionari delle società di mining di Bitcoin abbiano perso in borsa.
Prendendo come riferimento quello a maggior capitalizzazione di mercato, ovvero MARA di Marathon Digital Holdings, dopo essere salito a 31$ a positive dicembre è poi sceso addirittura sotto i 16$ a gennaio, quando il prezzo di BTC period sceso sotto i 39.000$. In seguito però grazie alla risalita del prezzo di BTC è risalito a quasi 24$, rimanendo però ancora ben sotto i valori di positive 2023.
In altre parole di recente le perfomance in borsa delle società di mining sono inferiori e più volatili di quelle di Bitcoin stesso, tanto che il titolo MARA a luglio dell’anno scorso period stato anche a 19$, ovvero poco sotto il livello attuale e sopra il livello di positive gennaio 2024.
In parte questo problema potrebbe essere contenuto dalle price generate dagli Ordinals, ovvero quella sorta di NFT sulla blockchain di Bitcoin che hanno già fatto incrementare in modo significativo various volte le price pagate dagli utenti ai miner.
La relazione tra hashrate e halving di Bitcoin
Tutto ciò è esacerbato da un hashrate molto alto.
Basti pensare che il 3 di febbraio, ovvero poco meno di dieci giorni fa,è stato registrato il report giornaliero di sempre a quasi 650 Eh/s.
Quindi, sebbene negli ultimi anni siano state lanciate sul mercato macchine sempre più efficienti, il consumo è ai massimi, se si escludono i picchi momentanei di consumo durante la bolla del 2021.
Questo renderà ancora più difficile per i miner sopportare il dimezzamento del premio, tanto che chi non disporrà di macchine nuove super-efficienti probabilmente dovrà smettere di minare, se vorrà farlo con profitto, a meno che non disponga di energia elettrica a costi bassissimi o che il prezzo di Bitcoin salga ulteriormente.
A dire il vero di ci aspetta una riduzione dell’hashrate dopo l’halving, proprio a causa della dinamica descritta sopra, ma potrebbe lo stesso non trattarsi di un crollo. Infatti ormai le nuove macchine super-efficienti sono molto diffuse, e questo potrebbe significare una riduzione contenuta dell’hashrate a causa della dismissione delle macchine vecchie e poco potenti.