Grayscale ha annunciato il lancio di un nuovo “fondo a reddito variabile” destinato agli investitori con un patrimonio netto superiore a 2,2 milioni di dollari, concentrato sugli investimenti in token proof-of-stake.
Vediamo di seguito tutti i dettagli.
Il futuro degli investimenti: token proof-of-stake con Grayscale
Come anticipato, Grayscale ha comunicato il lancio imminente di un nuovo “fondo a reddito dinamico”, focalizzato sull’investimento in token proof-of-stake, in una pubblicazione rilasciata su X.
L’azienda ha specificato che il fondo, identificato dal ticker GDIF, sarà accessibile esclusivamente agli investitori accreditati con un patrimonio netto di almeno 2,2 milioni di dollari.
Inoltre, Grayscale ha sottolineato che GDIF rappresenterà il “primo prodotto di investimento attivamente gestito” della società.
L’obiettivo dichiarato del fondo sarà quello di massimizzare i rendimenti attraverso le ricompense per lo staking affiliate agli asset digitali proof-of-stake.
Il fondo sarà responsabile della gestione dello staking e dell’unstaking di una serie di token, distribuendo le relative ricompense ai suoi investitori.
Mentre Grayscale continua advert espandere la sua gamma di prodotti finanziari, il suo ETF spot su Bitcoin, regolamentato dalla Securities and Alternate Fee, ha attirato l’attenzione.
Dall’inizio delle negoziazioni a gennaio, l’ETF ha registrato perdite significative in termini di valore, nonostante sia rimasto il più grande in termini di asset gestiti.
Secondo il The Block Knowledge Dashboard, Grayscale si posiziona al secondo posto per quantity di buying and selling, dietro solo all’ETF spot su Bitcoin di BlackRock.
Le modalità operative di GDIF
Nel suo annuncio, Grayscale ha chiarito il funzionamento di GDIF, dichiarando quanto segue:
“Gli interessi in GDIF non sono stati, e non saranno, registrati ai sensi dello U.S. Securities Act del 1933 … o qualsiasi legge statale o di altro tipo sui titoli.”
Inoltre, le informazioni divulgate da Grayscale hanno indicato che il fondo “non sarà registrato come società di investimento ai sensi dell’Funding Firm Act degli Stati Uniti del 1940”.
Inoltre, non sarà tenuto advert aderire a determinate restrizioni e requisiti ai sensi dell’Funding Firm Act, e agli investitori non saranno concesse le protezioni dell’Funding Firm Act.
Grayscale ottimista sull’approvazione degli ETF Ethereum
Il capo legale di Grayscale rimane fiducioso riguardo alla possibile approvazione da parte della Securities and Alternate Fee (SEC) degli Stati Uniti per gli Alternate Traded Funds (ETF) legati a Ethereum (ETH).
Secondo Craig Salm, gli ETF su Ethereum “dovrebbero essere approvati” e invita a non farsi influenzare dalle voci unfavorable circostanti i prodotti finanziari proposti.
Salm aggiunge che la mancanza di un impegno esplicito da parte della SEC sulle richieste di ETF su Ethereum non dovrebbe essere considerata necessariamente come un segno negativo.
Ha spiegato che la SEC ha mostrato un impegno positivo e costruttivo durante i mesi precedenti all’approvazione degli ETF Bitcoin.
Ha chiarito che le process e i dettagli tecnici discussi con la SEC sono analoghi sia per gli ETF su Bitcoin che per quelli su Ethereum, con la sola differenza che invece di detenere Bitcoin, l’ETF deterrà Ether.
Nonostante il ritardo della SEC nella decisione sull’approvazione degli ETF Ethereum proposti da BlackRock e Grayscale, Salm esprime ottimismo riguardo al processo di approvazione.
Non dunque ritenendo che la mancanza di impegno da parte dell’autorità regolamentare sia indicativa di un esito negativo.
La SEC ha recentemente posticipato la knowledge di decisione sugli ETF Ethereum proposti da Hashdex e Ark 21Shares, spostando la scadenza dal 31 marzo al 30 maggio, per avere più tempo per valutare le regole proposte.