Genesis International Capital accetta di versare una sanzione di 21 milioni di dollari, la quale rappresenta l’accordo raggiunto con la SEC riguardante le accuse mosse.
Il rimborso alla SEC avverrà solo dopo il completo soddisfacimento dei creditori autorizzati dal tribunale fallimentare. Vediamo di seguito tutti i dettagli.
Priorità alla SEC e ai crediti fallimentari: le sanzioni per Genesis
Come anticipato, Genesis ha concordato di versare una sanzione civile di 21 milioni di dollari nell’ambito di un accordo per le accuse relative alla partecipazione a un’offerta e vendita non registrata di titoli tramite Gemini Earn.
Un’ingiunzione permanente è stata imposta, come comunicato dalla Securities and Change Fee degli Stati Uniti.
Il pagamento alla SEC sarà effettuato solo dopo il soddisfacimento di tutti i crediti consentiti dal tribunale fallimentare, compresi gli investitori al dettaglio di Gemini Earn.
Gary Gensler, presidente della SEC, ha dichiarato in merito quanto segue:
“Abbiamo accusato Genesis di non aver registrato il suo prodotto di prestito crypto al dettaglio prima di offrirlo al pubblico, eludendo i requisiti essenziali di divulgazione progettati per proteggere gli investitori. L’accordo di oggi rafforza azioni precedenti per chiarire al mercato e al pubblico degli investitori che le piattaforme di prestito di criptovalute e altri intermediari devono rispettare le nostre leggi sui titoli collaudate nel tempo. Questa è la migliore protezione per gli investitori e promuove la fiducia nei mercati. Non è opzionale. È la legge.”
Gurbir S. Grewal, direttore della Division of Enforcement della SEC, ha commentato:
“Il fallimento del programma Gemini Earn mette in luce i rischi a cui gli investitori sono esposti quando i partecipanti al mercato non rispettano le leggi federali sui titoli. Questa azione esecutiva chiarisce che nessuna quantità di pubblicità può sostituire le informazioni richieste dalle leggi federali sui titoli per la protezione degli investitori.”
Le precedenti accuse della SEC e il fallimento di Genesis
Ricordiamo che la SEC ha presentato accuse contro Genesis e Gemini Belief Firm il 12 gennaio 2023, focalizzandosi sul programma Gemini Earn.
Quest’ultimo permetteva agli investitori al dettaglio di prestare asset crittografici a Genesis in cambio degli interessi guadagnati sugli asset prestati.
Nel novembre 2022, gli investitori di Gemini Earn non hanno potuto ritirare le loro criptovalute a causa della mancanza di liquidità da parte di Genesis.
Ricordiamo anche che la società ha presentato istanza di fallimento volontario il 19 gennaio 2023 presso il tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York.
La Corte Statunitense rende plausibile la causa contro Gemini e Genesis
Di recente, una causa relativa alla presunta violazione di titoli da parte delle società crittografiche Gemini e Genesis è stata ritenuta plausibile da un giudice statunitense.
Il giudice distrettuale Edgardo Ramos ha respinto le istanze di archiviazione presentate dall’alternate di criptovalute Gemini e dal prestatore di criptovalute Genesis in una denuncia presentata dalla SEC statunitense.
La denuncia riguarda un programma Earn ospitato da entrambe le società fino alla tremendous del 2022.
In un’ordinanza del tribunale del 13 marzo, il giudice Ramos ha stabilito che la SEC ha fornito motivi sufficienti per sostenere che Gemini e Genesis hanno violato le norme sui titoli statunitensi.
La sentenza, emessa in un tribunale del distretto meridionale di New York, ha citato l’Howey Check e il Reves Check. La commissione ha ritenuto adeguata giustificazione per qualificare il programma Earn secondo le norme sui titoli esistenti.
Il giudice ha concluso che la denuncia sostiene plausibilmente che gli imputati abbiano offerto e venduto titoli non registrati attraverso il programma Gemini Earn. Respingendo quindi le istanze di rigetto degli imputati.
Nella causa del gennaio 2023, i litiganti della SEC hanno affermato che le società di criptovaluta hanno commercializzato il programma Earn come un’opportunità di investimento, soddisfacendo così i requisiti di titoli secondo l’agenzia.
Entrambe le società sono state soggette a molteplici azioni coercitive avviate dalle autorità di regolamentazione americane, incluso l’ufficio del Procuratore Generale di New York (NYAG).
La procuratrice generale Letitia James ha citato in giudizio le tre società, Gemini, Genesis e DCG, per 1 miliardo di dollari in un presunto schema di frode crittografica.