*SPONSORED POST
Il 2023 è stato positivo per il Bitcoin. Durante l’anno, la criptovaluta è cresciuta del 157%, superando i 44.000 dollari a dicembre.
Il famoso asset ha cominciato il 2024 a un valore di 42.689 dollari e potrebbe salire ulteriormente con la possibile approvazione degli ETF Spot.
In teoria, la information del verdetto period stata stabilita al 25 gennaio, ma alcune fonti hanno comunicato a Reuters la possibilità che la SEC possa dare una risposta entro il 10 gennaio, probabilmente già domani 2 gennaio.
La combinazione tra una possibile approvazione degli ETF Spot a inizio anno e l’halving previsto per la primavera, potrebbe generare un rally importante per il Bitcoin. Alcuni analisti ritengono che entro la high-quality del 2024, la criptovaluta possa superare i 60.000 dollari, con le previsioni più ottimistiche che vedono il Bitcoin arrivare a 80.000 o 100.000 dollari.
In generale, la group cripto è molto fiduciosa, in quanto il Bitcoin può influenzare anche le altcoin e portare a una nuova fase rialzista per il mercato delle criptovalute.
Inoltre, il 2024 potrebbe vedere il lancio di alcuni progetti interessanti come Bitcoin Minetrix, una piattaforma di cloud mining basata sul token nativo BTCMTX, attualmente in fase di presale.
Bitcoin Minetrix e la rivoluzione del cloud mining
Il mining del Bitcoin è un’attività molto ambita, ma allo stesso tempo poco accessibile a causa dei costi elevati dell’{hardware} e delle conoscenze tecniche necessarie per assemblare un laptop per il mining e collegarlo alla rete.
Al momento, l’unica alternativa per partecipare al mining del Bitcoin a costi ridotti è il cloud mining. Le piattaforme di cloud mining consentono di noleggiare l’attrezzatura necessaria, pagando una determinata cifra per generare hashrate, ovvero la potenza di calcolo necessaria per il mining del Bitcoin.
Tuttavia, i servizi di cloud mining sottopongono agli utenti dei contratti vincolanti, poco convenienti information la volatilità del mercato delle criptovalute. Inoltre, alcuni di questi servizi possono rivelarsi delle vere e proprie truffe.
Bitcoin Minetrix vuole risolvere i problemi legati al cloud mining, permettendo agli utenti di ottenere ricompense in BTC tramite lo staking del token nativo BTCMTX.
La piattaforma non prevede alcun contratto, in quanto i titolari del BTCMTX potranno ricevere crediti di mining non scambiabili, semplicemente mettendo in staking i loro BTCMTX.
Bruciando i crediti ottenuti, sarà possibile generare hashrate e ricevere ricompense in BTC. Maggiore è il numero di crediti di mining bruciati, maggiore sarà l’hashrate ottenuto.
Quindi, gli utenti potranno scegliere liberamente quanto investire nel mining del Bitcoin, in quanto avranno la piena proprietà sui loro BTCMTX. I titolari potranno vendere, mettere in staking e prelevare i propri token in qualsiasi momento senza il coinvolgimento di terze parti.
La presale di Bitcoin Minetrix ha già raccolto oltre 7 milioni di dollari in presale, con il BTCMTX venduto a un valore attuale di 0,0126 dollari.
È possibile comprare i BTCMTX collegando il proprio pockets al sito ufficiale del progetto. Fino al lancio della piattaforma, i token acquistati con ETH, USDT o carta di credito verranno automaticamente messi in staking per ottenere ricompense passive in BTCMTX in base all’APY.
Gli sviluppatori del progetto mirano a raccogliere fondi fino a 15 milioni di dollari, per avviare il servizio di cloud mining, abilitare la funzionalità Stake-To-Mine e sviluppare una dashboard per la gestione dei token BTCMTX e dei crediti di mining da bruciare.
Bitcoin Minetrix ha un’offerta totale di 4.000.000.000 BTCMTX, di cui il 42,5% è destinato alla presale, il 35% al advertising, il 12,5% alle ricompense di staking e il restante 10% ai premi per la group.
Infine, il group ha preparato un Minedrop di 30.000 dollari in BTCMTX, da distribuire tra 10 vincitori. Per partecipare al Minedrop, è sufficiente portare a termine alcuni semplici job elencati sul sito internet del progetto.
*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.