Bitcoin, dal momento del suo lancio, è stato utilizzato anche da WikiLeaks, il sito net che pubblica documenti segreti e informazioni riservate di interesse pubblico, tramite le donazioni.
In questo senso, uno tra più importanti use case di BTC è proprio quello di resistere alla censura, aiutando attivisti e dissidenti politici.
Bitcoin resiste alla censura: le proceed donazioni al sito net WikiLeaks
Un’analisi on-chain ha riportato come le donazioni in Bitcoin abbiano aiutato il sito net WikiLeaks, a continuare la sua attività, contro le altre censure.
WikiLeaks è un sito net che diffonde documenti segreti, che hanno anche fatto luce su numerosi crimini di guerra degli USA in Afghanistan e Iraq e non solo. Il suo fondatore, Julian Assange, è in attesa dell’esito di richiesta di estradizione negli Stati Uniti dall’Inghilterra, dove è recluso da ormai 12 anni. Assange rischia negli USA fino a 175 di carcere per violazione di una legge sullo spionaggio.
Assange ha adottato Bitcoin già nel 2010, raccogliendo negli anni più di 4000 BTC per finanziare la sua attività con Wikileaks, riuscendo advert aggirare le censure.
E infatti, nel 2010, mentre WikiLeaks diventava famoso per la quantità di documenti classificati pubblicati, il suo fondatore cominciava advert essere al centro di numerose controversie legali e politiche. Dal 2010, Assange lotta contro il mandato di estradizione da parte degli USA.
Sempre nel 2010, Assange si è visto bloccare le donazioni per WikiLeaks dai colossi internazionali PayPal, Visa e Mastercard.
La sua attività è potuta continuare solo grazie all’utilizzo di Bitcoin per le donazioni, anche se il protocollo aveva solo 1 anno di vita. Advert oggi, la scelta pare esser stata anche lungimirante, dato che il prezzo di BTC è cresciuto del 12,500,000%, passando da 0.40$ ai 50,000$ attuali.
Bitcoin: l’analisi on-chain delle donazioni a WikiLeaks
Scegliendo Bitcoin (BTC), la piattaforma WikiLeaks ha potuto continuare a ricevere le donazioni per continuare la sua attività.
L’analisi on-chain, i cui dati sono liberi ed accessibili a tutti, consente di individuare le transazioni in BTC avvenute per conto di WikiLeaks, evidenziando la trasparenza che BTC porta nelle donazioni.
Il pockets utilizzato per le donazioni è 36EEHh9ME3kU7AZ3rUxBCyKR5FhR3RbqVo, un indirizzo multi-sig che aumenta la sicurezza del portafoglio, dato che per spostare i fondi è necessario firmare con più pockets la transazione. A questo indirizzo, advert esempio, a high-quality 2020 è stata effettuata una donazione da 4,5 BTC.
Story indirizzo riceve donazioni da ben sei anni, e negli anni sono state eseguite solo 3 transazioni in uscita. I movimenti di questi 3 indirizzi riportano transazioni di una parte dei fondi sui vari alternate, come Crypto.com, Coinbase Prime Deposit, BitPanda, BitStamp e HTX.
Prima dell’adozione del pockets multi-sig, WikiLeaks utilizzava un semplice pockets legacy, la prima versione di Bitcoin: 1HB5XMLmzFVj8ALj6mfBsbifRoD4miY36v.
I due pockets di WikiLeaks hanno ricevuto, in 14 anni di attività, un totale di 4048 BTC che, al 19 febbraio 2024, hanno un valore di 210,500,000 dollari.
Bitcoin Ordinals NFT: dai file sulla guerra alla prima poesia individuale
Bitcoin non è servito solo per le donazioni. Con l’esplosione delle Inscription su Bitcoin, c’è anche un utente che ha deciso, nel settembre 2023, di iscrivere per sempre e in maniera immutabile sulla blockchain, i file riguardanti la guerra in Afghanistan diffusi dalla piattaforma di Julian Assange nel 2010.
In questo modo ogni utente detentore di un full node contribuirà a mantenere per sempre e senza possibilità di cancellazione questi preziosi file che molti governi, in particular modo quello degli Stati Uniti, avrebbero voluto cancellare.
Oltre al file di guerra, di recente è stata presentata anche la prima poesia individuale come Bitcoin Ordinals NFT, della collezione Natively Digital. La poesia “Wire” di Ana Maria Caballera è stata venduta all’asta su Sotheby’s per 0,28 BTC, l’equivalente di 11.430$.