Friday, October 11, 2024

In arrivo modifiche alla direttiva OICVM e alla normativa crypto MiCA

Nonostante la nuova normativa crypto della UE, il cosiddetto MiCA, sia già entrata in parte in vigore, sono state chieste delle modifiche che riguardano in particolare la direttiva OICVM.

In particolare è stata la maggior emittente europea di ETP crypto, la svizzera 21Shares, a richiedere maggiore chiarezza.

Regolamentazione crypto: le possibili modifiche alla direttiva OICVM e MiCA

La nuova normativa crypto dell’Unione Europea, Markets in Crypto-Property (MiCA), ha iniziato advert entrare in vigore quest’anno, anche se non è stata ancora del tutto recepita dai vari Paesi UE. 

Ciò che 21Shares ha chiesto è di creare un quadro normativo unificato così da includere le criptovalute nei fondi UCITS (organismi di investimento collettivo in valori mobiliari trasferibili). 

La Direttiva OICVM a sua volta è proprio la Direttiva sugli Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari, detta anche Undertakings for Collective Funding in Transferable Securities Directive (UCITS). 

Infatti, 21Shares fa notare che allo stato attuale, le regole relative all’inclusione di criptovalute nei fondi OICVM/UCITS sono incoerenti in tutta Europa.

Sebbene 21Shares sia un’azienda svizzera (la Svizzera non fa parte della UE), opera però su tutti i mercati europei, e soprattutto su quelli dei Paesi UE. 

In particolare in questo caso si rivolge proprio alle nuove norme crypto della UE, sottolineando advert esempio che in paesi come Germania e Malta ci sono fondi OICVM che possono detenere criptovalute, mentre in altri paesi come Lussemburgo e Irlanda non è così. 

La confusione

Il problema è che in un’space coerente dal punto di vista geografico e politico, come l’Unione Europea, tali discrepanze creano confusione. 

21Shares fa notare che in questo modo per gli investitori diventa difficile comprendere e confrontare le varie opzioni tra di loro, e che la mancanza di un approccio comune può portare a lacune nella protezione degli investitori. 

Per questo chiede all’ESMA (l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) di intervenire per stabilire linee guida chiare e coerenti sull’esposizione indiretta alle criptovalute, e che si applichino nello stesso modo a tutti gli stati membri della UE. 

La società però sottolinea anche come per gli ETP crypto, di cui è la maggiore emittente in Europa, non ci sarebbe la necessità di ulteriori configurazioni, e che quindi la sua richiesta riguarda solamente gli investitori istituzionali e la direttiva per i fondi OICVM. 

Qualora venissero accolte le richieste di 21Shares, un quadro unificato allineerebbe la UE agli altri mercati principali, come gli USA e Hong Kong, che hanno già approvato ETF spot su Bitcoin ed Ethereum.

La name di ESMA 

Dal canto suo, ESMA a maggio di quest’anno ha lanciato una Name for Proof proprio sulla revisione della direttiva OICVM.

Story consultazione però si è già conclusa advert agosto, ed ha chiesto il contributo delle parti interessate del settore, tra cui gestori di fondi, investitori istituzionali e associazioni di categoria.

Il fatto è che la direttiva OICVM Eligible Property Directive (EAD) risale al 2007, e la name dell’ESMA serviva proprio per comprendere se vi erano la necessità e l’opportunità di aggiornare le attuali norme. In particolare l’obiettivo period capire se occorresse includere, tra gli altri, le criptovalute e gli ETP come investimenti ammissibili all’interno dei fondi OICVM. 

Dal 2007 i mercati finanziari si sono evoluti molto, e soprattutto sono comparse nuove asset class, come le crypto. Infatti l’anno scorso la Commissione Europea ha incaricato l’ESMA di effettuare proprio una revisione dell’EAD e di fornire nuove raccomandazioni.

Ora l’ESMA sta valutando i suggestions ricevuti, e potrebbe prendere provvedimenti per modificare la normativa OICVM. 

Le possibili modifiche alla normativa crypto MiCA e alla direttiva OICVM

Anche le nuove normative crypto della UE non piacciono a tutti. 

Da un lato è vero che, finalmente, hanno creato un quadro legale più solido e soprattutto più chiaro, ma dall’altro hanno ricevuto molte critiche. 

Inoltre se la direttiva OICVM EAD è in vigore ormai da 17 anni, il MiCA è nuovissimo, quindi ha senso iniziare advert analizzare cosa funziona male, o cosa può essere migliorato. 

Da questo punto di vista però non ci sono ancora richieste chiare ed esplicite come quella di 21Shares sulla direttiva OICVM EAD, forse anche perchè il MiCA non è ancora entrato del tutto in vigore. 

Advert esempio, sebbene le nuove norme sulle stablecoin siano ufficialmente entrate in vigore a giugno, c’è ancora tempo fino a high-quality dicembre per adeguarsi. 

Infatti Tether, che deve adeguarsi se vuole che USDT continui advert essere presente sui mercati UE, ha annunciato che il prossimo mese rivelerà la soluzione che sta adottando per cercare di diventare compliant con il MiCA. 

Mentre per le modifiche alla direttiva direttiva OICVM EAD la Commissione Europea si è già mossa l’anno scorso, e l’ESMA ha già addirittura terminato la Name for Proof, per il MiCA invece occorrerà almeno attendere la sua entrata in vigore totale per poter iniziare a pensare seriamente a delle modifiche. 

Quindi mentre le modifiche alla direttiva OICVM EAD potrebbero arrivare nel giro di qualche mese, per quelle al MiCA potrebbe essere necessario attendere anche ben più di un anno. 

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