La regina delle crypto, Bitcoin, è entrata nella prime 20 dei principali asset valutari a livello mondiale.
La classifica è stata redatta partendo dai dati di CEIC riguardo la Provide M1 delle principali valute a livello mondiale.
Il concetto di massa monetaria
Esistono various forme di moneta, e quella più classica è la cosiddetta M1.
Sono stati individuati in particolare quattro o cinque aggregati monetari, rappresentati dalla lettera M seguita da un numero. Si va da M0 a M3, a volte arrivando addirittura a M4.
M0 è l’aggregato monetario che prende in considerazione solo le banconote e le monete metalliche, ovvero il denaro fisico. Al giorno d’oggi non è ritenuto un indicatore particolarmente interessante.
L’aggregato monetario principale, in senso stretto, è per l’appunto M1, che oltre al denaro fisico comprende anche gli assegni, ed i vari depositi bancari.
Questo aggregato rappresenta il denaro circolante liquido esistente, advert esclusione di quelle forme di denaro che non sono effettivamente in circolazione (come advert esempio quello detenuto dalle banche centrali), e di quelle che non sono realmente liquide (perché advert esempio vincolate).
La classifica
In testa alla classifica delle monete mondiali per M1, con i valori espressi in dollari USA, c’è per l’appunto il Dollaro USA, con oltre 18.000 miliardi di dollari.
Si tratta di un valore molto alto, ma non così tanto da creare un abisso nei confronti delle altre valute. Infatti al secondo posto c’è l’euro con più 11.000 miliardi, seguito dallo yuan cinese con più di 9.000 miliardi.
Da notare che al quarto posto c’è lo yen giapponese con più di 7.000 miliardi.
Bitcoin sta molto più indietro, sotto gli 800 miliardi, ma sta comunque davanti a monete come la rupia indiana o il rublo russo.
Escludendo le prime quattro posizioni, che fanno gara a sè, persino la sterlina britannica con i suoi 2.800 miliardi di dollari non è poi così tanto distante da Bitcoin. Inoltre il franco svizzero è praticamente alla pari di BTC, poco sotto il received sudcoreano.
La capitalizzazione di mercato del crypto-asset Bitcoin
Un discorso leggermente differente è quello che riguarda la capitalizzazione di mercato.
Con capitalizzazione di mercato si intende banalmente il prodotto del prezzo in dollari delle singole monete moltiplicato per la quantità di queste monete presenti sui mercati finanziari.
La classifica in tal senso l’ha stilata il sito FiatMarketCap con i valori espressi in BTC.
In tal caso Bitcoin è al sedicesimo posto, poco sopra il baht thailandese ed il riyal saudita.
In questa classifica Bitcoin risulta essere molto dietro la rupia indiana, e dietro anche al rublo russo ed il peso messicano.
Da notare però che quest’altra classifica non è dominata dal dollaro USA, ma dallo yuan cinese, con una capitalizzazione di mercato di oltre 963 milioni di BTC (più di 41.000 miliardi di dollari). Il dollaro è solo secondo con più di 881 milioni BTC, ed al terzo si classifica l’euro ma molto distaccato, a 381 milioni di BTC.
Le due classifiche si assomigliano un po’, ma sono differenti. Comunque in entrambi i casi Bitcoin è tra le prime 20 valute al mondo.
Da notare che la posizione di Bitcoin è migliore nella prima classifica, quella della M1, mentre è inferiore nella seconda. Il fatto è che la seconda prende in considerazione anche denaro non realmente esistente o circolante, ovvero tutto quello presente sui mercati anche se fermo o vincolato.
D’altronde su FiatMarketCap advert esempio la capitalizzazione del dollaro USA è addirittura di 37.000 miliardi, mentre su CEIC è di 18.000 miliardi.
Il confronto con le valute fiat: la crypto Bitcoin è un asset migliore?
A dire il vero però il confronto tra Bitcoin e le valute fiat è improprio.
Infatti Bitcoin non è realmente una valuta transazionale come invece lo sono tutte le valute fiat, perchè non viene utilizzato per pagamenti di acquisti o per scambi commerciali.
Le valute fiat dal canto loro sono sì riserve di valore, ma inflattive, quindi utilizzabili in quanto tali solamente sul medio-breve periodo. Bitcoin invece è stato progettato, al contrario, per avere natura deflattiva, e per costituire proprio una riserva di valore sul lungo periodo.
Questo porta a dover fare una forzatura a considerare liquidi e circolanti la gran parte dei BTC esistenti al mondo, perchè invece la maggior parte è ferma su pockets non-custodial da anni, inutilizzata.
Pertanto questo è un confronto curioso che può dare qualche indicazione riguardo gli ordini di grandezza, ma non deve essere preso per un confronto puntuale e significativo, dato che si tratta di asset un po’ differenti.